Utilizzo delle Reti Neurali per la Predizione delle Frane: Metodi, Risultati e Applicazioni
Abstract
La predizione delle frane rappresenta una sfida a causa della complessità e variabilità spaziale e temporale dei fattori che le causano. Questo lavoro analizza l’impiego delle reti neurali artificiali (ANN) confrontandole con metodi tradizionali e altri algoritmi di machine learning. Sono presentati risultati comparativi basati su un dataset georeferenziato e sono proposte tecniche di visualizzazione integrate con QGIS per supportare l’interpretazione dei modelli.
L’approccio predittivo adottato è stato elaborato mediante l’intelligenza artificiale dimostrando come la stessa possa essere al contempo strumento di modellazione e chiave interpretativa del proprio funzionamento interno, applicato a fenomeni ambientali complessi.
Parole chiave: frane, reti neurali artificiali, deep learning, suscettibilità, machine learning, GIS, QGIS, modellazione ambientale, previsione del rischio, dati geospaziali.
1. Introduzione
La gestione del rischio da frana richiede modelli predittivi affidabili e capaci di catturare la non linearità delle interazioni ambientali. Le reti neurali, grazie alla loro flessibilità e capacità di apprendimento, si stanno affermando come strumento innovativo nella previsione degli eventi franosi, specialmente se integrate con dati ambientali spaziali e software GIS.
2. Materiali e Metodi
2.1 Dataset e variabili
Il modello è stato sviluppato utilizzando un insieme di variabili ambientali derivate da fonti diverse (DEM, dati climatici, immagini satellitari, ecc.).
La Tabella 1 riepiloga le feature considerate:
Feature | Tipo | Fonte dati |
---|---|---|
Altitudine (m) | Continua | DEM 10m (TINITALY) |
Pendenza (%) | Continua | Derivata da DEM |
Esposizione (N/S/E/W) | Categoriale | Derivata da DEM |
Litologia | Categoriale | Carta Geologica ISPRA |
Uso del suolo | Categoriale | CORINE Land Cover |
Piovosità media annua (mm) | Continua | Dati climatici ISPRA/CMCC |
NDVI (vegetazione) | Continua | Sentinel-2, medie annuali |
Distanza da fiumi (m) | Continua | Rete idrografica (CTR) |
Presenza infrastrutture | Binaria | OSM + CTR |
2.2 Modelli implementati e confronto
Sono stati confrontati diversi algoritmi di classificazione per la predizione della suscettibilità a frane:
-
Regressione Logistica
-
CART (Classification and Regression Trees)
-
Random Forest
-
SVM con kernel RBF
-
Rete Neurale Profonda (Deep Neural Network)
Modello | AUC | Acc. | Precisione | Recall | F1-score | Tempo (s) |
---|---|---|---|---|---|---|
Regressione Logistica | 0.79 | 0.76 | 0.74 | 0.78 | 0.76 | 3 |
CART | 0.83 | 0.80 | 0.79 | 0.81 | 0.80 | 2 |
Random Forest | 0.87 | 0.84 | 0.85 | 0.84 | 0.84 | 12 |
SVM (RBF) | 0.85 | 0.82 | 0.83 | 0.81 | 0.82 | 33 |
Rete Neurale Profonda | 0.91 | 0.88 | 0.89 | 0.88 | 0.88 | 52 |
Figura 2 – Diagramma a barre comparativo delle performance dei modelli (AUC, Accuracy, F1-score).
2.3 Integrazione con QGIS
Il workflow tipico comprende:
-
Preparazione e normalizzazione dei dati raster e vettoriali in QGIS.
-
Esportazione dei dati in formato compatibile per Python.
-
Addestramento e validazione dei modelli di machine learning in Python.
-
Generazione di mappe di suscettibilità georeferenziate esportate come GeoTIFF.
-
Visualizzazione e analisi spaziale in QGIS.
2.4 Reti Neurali Profonde (Deep Neural Network)
Le reti
neurali profonde (Deep Neural Network, DNN) sono una classe avanzata di modelli
di apprendimento automatico ispirati alla struttura e al funzionamento del
cervello umano. Sono costituite da più strati di unità computazionali chiamate
neuroni artificiali, organizzati in:
- Strato di input: riceve i dati grezzi (ad
esempio, le variabili ambientali nel nostro caso).
- Strati nascosti (hidden layers): intermedi, spesso molteplici
e profondi, che effettuano trasformazioni non lineari dei dati per
catturare caratteristiche complesse e astrazioni.
- Strato di output: produce la previsione finale
(ad esempio, probabilità di frana).
La
profondità della rete (numero di strati nascosti) consente di apprendere
rappresentazioni gerarchiche e modelli di alta complessità, molto utili nel
trattare fenomeni con interazioni intricate tra molte variabili, come le frane.
Funzionamento essenziale
- Ogni neurone riceve input
ponderati, applica una funzione di attivazione non lineare (ad esempio
ReLU o sigmoid), e passa il risultato allo strato successivo.
- La rete si allena ottimizzando
i pesi tramite algoritmi di backpropagation e discesa del gradiente,
minimizzando la differenza tra predizioni e dati reali.
- Le DNN sono particolarmente
efficaci nel riconoscere pattern complessi e generalizzare su nuovi dati,
superando spesso metodi tradizionali o reti neurali poco profonde.
Applicazione alle frane
Nel contesto
delle frane, le DNN permettono di modellare le interazioni non lineari tra
fattori geomorfologici, climatici e antropici, offrendo previsioni più accurate
e affidabili rispetto a metodi classici. Tuttavia, richiedono dataset ampi e
un’attenta fase di tuning per evitare problemi di overfitting.
2.5 Validazione del Modello
Per garantire l’affidabilità del modello e la sua capacità di generalizzazione su nuovi dati, è stata adottata una validazione incrociata (K-Fold Cross Validation) a 10 fold.
Approccio utilizzato:
-
Suddivisione del dataset in 10 sottoinsiemi (folds).
-
A turno, 1 fold viene usato per il test e i restanti 9 per l’addestramento.
-
Le metriche (AUC, Accuracy, F1-score) sono calcolate per ogni iterazione e mediate.
-
Questo approccio riduce la dipendenza da una singola partizione dei dati.
Ulteriori accorgimenti:
-
Normalizzazione dei dati continui (Min-Max scaling).
-
One-hot encoding per le variabili categoriali (uso del suolo, esposizione).
-
Stratificazione del dataset per mantenere proporzione tra classi (frana / non frana).
-
Monitoraggio dell’overfitting con curve di apprendimento e early stopping durante l’addestramento delle DNN.
3. Risultati e Discussione
3.1 Performance dei modelli
La rete
neurale profonda ha fornito le migliori prestazioni, con AUC pari a 0.91 e
accuratezza dell’88%. Questi risultati evidenziano la capacità delle ANN di
gestire relazioni complesse tra fattori ambientali e di offrire previsioni più
affidabili rispetto a metodi tradizionali o altri algoritmi ML.
3.2 Visualizzazione e interpretazione
Per una
migliore comprensione dei risultati si suggeriscono le seguenti
visualizzazioni:
- Curve ROC comparative per
valutare sensibilità e specificità.
- Matrici di confusione per
dettagliare le predizioni corrette e gli errori.
- Grafici a barre per il
confronto delle metriche di performance.
- Analisi di importanza delle
feature tramite Random Forest o SHAP per identificare i fattori più
influenti.
- Mappe di suscettibilità generate da output raster, visualizzabili in QGIS, con scale di colori intuitive.
Figura 5 – Curve ROC dei modelli confrontati, tratta da uno studio comparativo sull'uso di modelli ML per la suscettibilità da frane. Le curve rappresentano la relazione tra True Positive Rate (TPR) e False Positive Rate (FPR) per vari modelli, evidenziando la performance discriminativa di ciascuno. Modelli con curve più vicine all’angolo superiore sinistro e area AUC più elevata indicano una migliore capacità predittiva
4. Casi di Studio e Applicazioni Pratiche
L’efficacia
delle reti neurali integrate con GIS per la predizione delle frane è stata
dimostrata in diversi contesti reali:
4.1 Taiwan
Huang et al.
(2005) hanno applicato ANN e GIS per prevedere le frane in una regione montuosa
soggetta a forti monsoni, raggiungendo un’accuratezza superiore al 90%.
4.2 Malaysia
Lee e
Pradhan (2007) hanno confrontato ANN, SVM e Random Forest con dati preparati in
QGIS, dimostrando la superiorità delle reti neurali nella gestione di dati
ambientali complessi.
4.3 Himalaya Indiano
Saha e Bera
(2017) hanno utilizzato dati multi-temporali con ANN e GIS per mappe di suscettibilità
aggiornate e dettagliate.
4.4 Italia
Progetti
ISPRA e ARPA hanno adottato workflow integrati QGIS + reti neurali per valutare
la suscettibilità a frane in zone alpine e appenniniche, con risultati positivi
per la pianificazione territoriale.
5. Conclusioni
L’impiego di
reti neurali profonde integrate con GIS dimostra un elevato potenziale nella
previsione delle frane, grazie alla capacità di modellare relazioni complesse
tra variabili ambientali. L’integrazione con QGIS facilita la gestione e l’interpretazione
dei dati geospaziali, fornendo uno strumento concreto per la gestione del
rischio geologico e la pianificazione territoriale.
Bibliografia
- Huang, C. et al. (2005).
Landslide susceptibility mapping using neural networks and GIS in Taiwan. Landslides,
2(2), 149–156.
- Lee, S., & Pradhan, B.
(2007). Landslide hazard mapping at Selangor, Malaysia using support
vector machine, decision tree, and artificial neural network. Environmental
Earth Sciences, 58(1), 165–179.
- Saha, S., & Bera, B.
(2017). Landslide susceptibility zonation by integrating ANN and GIS in
the Himalayan region. Natural Hazards, 85(2), 1031–1055.
- ISPRA (2021). Progetti per la
mitigazione del rischio da frana in Italia: integrazione di reti neurali e
GIS. Report ISPRA.
Abstract
Landslide prediction remains a significant challenge due to the complex and spatiotemporal variability of contributing factors. This study explores the use of Artificial Neural Networks (ANNs) for landslide susceptibility mapping, comparing their performance with traditional statistical approaches and other machine learning algorithms. A georeferenced environmental dataset was employed to train and validate the models. The integration with QGIS is presented as a key tool for spatial visualization and model interpretation, enabling the generation of susceptibility maps that support risk mitigation and land-use planning strategies.
The predictive approach adopted was developed through artificial intelligence, demonstrating how it can serve both as a modeling tool and as a means of interpreting its own internal functioning when applied to complex environmental phenomena.
Keywords: landslides, artificial neural networks, deep learning, susceptibility, machine learning, GIS, QGIS, environmental modeling, risk prediction, geospatial data.
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